Spazio all’immaginazione per stare bene insieme
Spazio all’immaginazione per stare bene insieme
Come stanno i nostri bambini in questo periodo di emergenza?
Cosa possiamo fare per loro?
La risposta è semplice, ma al contempo difficile da realizzare: stanno bene se stiamo bene noi genitori!
I suggerimenti non mancano: spazio al gioco condiviso, la lentezza da gustare, il quotidiano come occasione per intrattenerci, un dolce, la pizza, una tavola bene apparecchiata da preparare insieme, il riordino dei panni appena lavati da sistemare negli armadi di un negozio immaginario…
La fantasia e l’immaginazione come alleati.
Ma non sempre noi adulti siamo nella condizione di andare in fantasia, e in questo difficile periodo alle tensioni o preoccupazioni precedenti se ne aggiungono di nuove, la paura di ammalarci, i timori economici, lo stress per la gestione di genitori anziani, e così non sempre possiamo sentirci facilmente disposti ad entrare nel mondo del bambino, soprattutto quando è piccino e così bisognoso di continue attenzioni.
I più piccini dopo una prima perplessità si riadattano alla vita familiare circoscritta a contatto prolungato con la mamma e con il papà, ritornano intensamente all’universo rappresentato dalla vita familiare. I più grandicelli soffrono di più la mancanza del gioco con gli altri bambini, dell’esplorazione di spazi di vita fisica, emotiva e sociale nuovi.
Mamma e papà possono avvertire forte il disagio di non poter contare sulla scuola per la crescita psicofisica dei bambini; possono inoltre sentire la fatica di non avere uno spazio/tempo personale, libero dal compito bellissimo, ma pur sempre molto impegnativo, dell’accudimento, che comporta un’immersione molto intensa nel legame con i propri piccoli.
Affinché i legami possano crescere in modo sano ed equilibrato hanno infatti bisogno di vicinanza e di lontananza, di presenza e assenza, di unione e separazione, di dipendenza e autonomia, un’alternanza ritmica relazionale, che questo momento eccezionale non consente almeno secondo le precedenti modalità.
Segnalo per questo un rischio già precedentemente diffuso e importante, e che oggi potrebbe aggravarsi proprio per il bisogno dei genitori di uno spazio libero dall’accudimento.
Il ricorso ai videogiochi, ai social, alle chat per distrarsi dalle preoccupazioni o per ricercare un’occasione sociale può farsi eccessivo, esponendo non solo noi adulti al rischio di nuove forme ormai note di dipendenza, ma contagiando anche i bambini, quando sono proprio loro ad essere lasciati soli in compagnia di tablet, smartphone, cartoni animati in tv per lunghe ore. L’esposizione incontrollata di grandi e piccini a tali canali provoca stati di ansia, agitazione, difficoltà di addormentamento, irrequietezza, irritabilità, stati apatici. Raccomando quindi di porre attenzione all’uso improprio di smartphone e simili per esempio al fine di calmare i bambini, poiché in realtà sedano, ma non calmano, contribuendo invece, ripeto nell’uso improprio, a restringere non solo lo sviluppo cognitivo e affettivo del bambino, ma anche la relazione affettiva con lui e del bambino con il mondo esterno.
In questo tempo dilatato abbiamo l’opportunità di esaminare con sincerità i nostri stili di vita, le nostre scelte educative, il tipo di legame che instauriamo con i nostri figli e provare ad introdurre anche solo piccoli cambiamenti nella direzione di un maggiore ricorso alla nostra immaginazione anzichè a quella preconfezionata. Proviamo per esempio a sperimentarci in un canto insieme (liberatorio di ansia e tensioni psicofisiche), nell’invenzione di una filastrocca, a cui magari ricorrere giocosamente quando è tempo di impegnarsi in qualche attività di vita quotidiana (lavarsi le manine, i denti, stare seduti a tavola ecc.).
Cerchiamo anche per noi stessi di dare più spazio all’immaginazione, grande risorsa da nutrire, coltivare, mettere in gioco attivamente, contrastando così le più facili tendenze passive.
Dott.ssa Palma Minervini
Psicologa Psicoterapeuta Analista Junghiana dell’Età Adulta e dell’Età Evolutiva
Supervisore Docenti Centro Infanzia Clara e Guido Ferro