Genitorialità riflessiva- Il gioco

SCOPERTA E RELAZIONE 

Sull’importanza del gioco in età evolutiva è stato detto molto, per cui siamo ormai consapevoli della sua centralità per lo sviluppo psicomotorio, cognitivo, affettivo, creativo, sociale del bambino. 

Ne riconosciamo la valenza esplorativa ed integrativa del sé, dell’altro, dell’ambiente interpersonale, e il valore creativo a fondamento della cultura umana. 

Qui brevemente ne vorrei evidenziare la dimensione connettiva, legante tra genitori e figli. 

“Giochi con me?” è l’invito che ogni bambino rivolge alla mamma e al papà ancora e ancora, un invito che è con-vocazione alla relazione d’amore. 

Il primo compagno di giochi è il capezzolo. Ogni madre sa quando il proprio bambino si nutre, quando si calma, quando si conforta o quando gioca, trastullandosi intimamente. Il gioco di fatto apre all’intimità e al sentimento di esistere per chi a quella chiamata risponde con un sì desideroso di aperta giocosità. 

Nel gioco sta il costituirsi di un ponte tra sé e il mondo, di uno spazio psichico, che diventa spazio di scambio interpsichico. Il genitore che accetta gioiosamente l’invito del bambino partecipa alla costituzione di questo spazio, che ospita al suo interno il fondamentale legame di attaccamento, attraverso il quale si rafforza l’alleanza tra genitori e figli. 

Il gioco rappresenta l’avvio del dialogo, ne custodisce la fiamma, ne rappresenta il progetto, perché quando un genitore corrisponde all’aspettativa del bambino getta basi speciali alla Fiducia, alla Speranza, all’Amore. 

Dott.ssa Palma Minervini Psicologa Psicoterapeuta

Autore: Dott.ssa Alessandra Papaleo

coordinatrice Centro Infanzia Clara e Guido Ferro